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Evoluzione demografica e dinamica delle imprese nel Verbano Cusio Ossola nel nuovo secolo. Una convergenza significativa. Una determina l’altra?
Abbiamo già affrontato questi temi nelle pagine della rivista (n.1/2022, n.3/2022, n.3/2023, n.4/2023, n.1/2024) in modo separato. In questo articolo vogliamo invece affrontarli mettendoli a confronto, arrivando anche a chiederci quanto l’una possa, perlomeno in parte, determinare l’altra. Demografi ed economisti si chiedono, da tempo immemore, se sia la demografia a determinare l’evoluzione economica o viceversa, dividendosi in scuole contrapposte; non saremo certamente noi a risolvere la questione. Proveremo però, confrontando i dati demografici e imprenditoriali a verificare possibili convergenze e condizionamenti. Esamineremo prima la dinamica delle imprese a partire dal 2001 per poi verificare quanto l’evoluzione demografica può aver condizionato la dinamica delle imprese al di là dei condizionamenti interni all’economia, quali periodi di crisi o di crescita congiunturale.
Le imprese
Una percezione immediata della dinamica imprenditoriale si evince dal grafico sottostante:
Elaborazione su dati Movimprese
In questi primi decenni del nuovo secolo si assiste ad una continua diminuzione del numero delle imprese. Erano 14.185 nel 2001, sono 12.368 nel 2023, una diminuzione prossima al 13%. In particolare il numero delle imprese è cresciuto fino alla metà degli anni 2000 per poi cominciare a diminuire, probabilmente anche per la crisi economico-finanziaria del 2007-2008. La diminuzione si è fatta più evidente nel secondo decennio del secolo. Cosa ha determinato questa evoluzione: l’aumento delle cessazioni di attività o la diminuzione delle iscrizioni di nuove imprese?
I dati sintetici riportati nella tabella seguente chiariscono almeno in parte la questione:
Elaborazione su dati Movimprese
Come si nota immediatamente, le iscrizioni delle nuove imprese sono calate dalle 999 del 2001 alle 615 del 2023 con un tasso di natalità sceso dal 7,11% al 4,95%. Una diminuzione che ha contraddistinto anche le cessazioni calate dalle 862 del 2001 alle 668 del 2023. Si evidenzia quindi una contrazione significativa nella dinamica imprenditoriale del territorio e soprattutto emerge come la diminuzione delle iscrizioni abbia determinato la diminuzione del numero totale delle imprese; solo nella prima metà degli anni 2000 le iscrizioni hanno superato le cessazioni.
Per approfondire un po’ l’evoluzione demografica delle imprese abbiamo poi confrontato i dati per settore di attività, scegliendo quattro anni specifici per il confronto: il 2001, anno d’inizio del periodo considerato, il 2011, dieci anni dopo, il 2019, l’anno prima della pandemia causata dal Covid, e il 2023, ultimo anno del periodo e già abbastanza lontano dalle conseguenze più immediate determinate dalla pandemia. Il confronto per settore di attività evidenzia immediatamente come nei primi decenni del nuovo secolo si sia accelerata la terziarizzazione anche in un territorio marginale come il Verbano Cusio Ossola.
Elaborazione su dati Movimprese
L’agricoltura ha perso più del 30% delle imprese, da 913 a 638 imprese; una diminuzione molto importante. Il settore secondario nel suo complesso è sceso dalle 5036 imprese del 2001 alle 3513 del 2023, anche in questo caso con un calo superiore al 30%. In particolare, è assolutamente rilevante la diminuzione delle imprese manifatturiere, scese del 46%, da 2414 a 1299; rappresentavano il 17% del totale, rappresentano ora poco più del 10%. Il settore terziario evidenzia una tenuta del numero complessivo delle imprese, da 8236 a 8217, determinata però da evoluzioni contrastanti dei vari comparti. Una diminuzione rilevante caratterizza infatti il commercio, da 3736 attività a 2874, il 23% in meno, determinata certamente dallo sviluppo della grande distribuzione, che ha causato la cessazione di un numero considerevole di piccoli negozi, e dall’emergere negli ultimi anni del commercio on line. Ugualmente in diminuzione appaiono le imprese dei trasporti, da 437 a 288 imprese. Evidenziano invece aumenti significativi quasi tutti gli altri comparti del terziario. In particolare fanno segnare aumenti rilevanti il turismo, più 23%, a confermare come questa attività sia diventata determinante per lo sviluppo del territorio, le attività immobiliari, più 34%, i servizi alle imprese nel loro complesso, più 111%.
Appaiono in rilevante aumento, seppure con piccoli numeri assoluti, anche le imprese relative ai servizi alla persona come istruzione, più 122%, sanità, più 66%, e altre attività di servizi, più 32%.
Da ultimo presentiamo una tabella interessante abbastanza nuova sulle imprese per anzianità:
Dati Movimprese
Sono ancora vive 30 imprese nate prima della seconda guerra mondiale, mentre delle 14048 imprese esistenti nel 2000 solo 3585 sono ancora attive nel 2023 e delle 2328 nate negli ultimi 4 anni 330 sono già cessate al 31-12-2023. Sarebbe molto interessante approfondire l’analisi e mettere a confronto questi dati con i dati regionali e nazionali, confronto che però esce dall’obiettivo che ci siamo dati e che lasciamo quindi ad altro momento.
La demografia
Dopo questa sintetica, ma crediamo puntuale, analisi dei dati relativi alle imprese proviamo ad analizzare i dati demografici. Il grafico sottostante ci conferma subito la diminuzione dei residenti già evidenziata in altri articoli della rivista.
Elaborazione su dati Tuttitalia
Come appare evidente, la popolazione del Verbano Cusio Ossola è leggermente cresciuta nel primo decennio del secolo, probabilmente in misura accentuata da distorsioni delle anagrafi comunali, come poi evidenziato dalla correzione dei dati emersi nel censimento del 2011, per calare in modo abbastanza significativo negli anni seguenti. Dal punto più alto del 2010, 163.247 residenti, si è scesi ai 153.844 del 2023, il punto più basso, quasi il 6% in meno.
Anche per la demografia proviamo a coglierne la dinamica relativa alla nato-mortalità ed all’invecchiamento.
CONFRONTO 2001 – 2011 – 2019 -2023
Elaborazione su dati Tuttitalia
Appare subito evidente come sia l’evoluzione della natalità a determinare la diminuzione della popolazione. Dai 1269 nati del 2001 si scende ai 1223 nati del 2011 ma soprattutto agli 881 del 2019 e ai 763 del 2023, con un tasso di natalità che cala dal 7,9 per mille al 4,9 per mille. Rimane invece sostanzialmente stabile, intorno all’11-12 per mille il tasso di mortalità, nonostante l’invecchiamento della popolazione. Solo negli ultimi anni, dopo il Covid, sale a valori prossimi al 14 per mille. Il dato relativo alla popolazione con 65 e più anni evidenzia bene l’invecchiamento, dai 33.571 residenti del 2001 si passa ai 43.200 del 2023, con un tasso di vecchiaia che sale dal 177,7% del 2001, già alto, al 277,0% del 2023.
Il confronto
Da questi primi dati generali appare subito evidente come demografia e dinamica delle imprese abbiano andamenti convergenti e paralleli. Vediamo di confrontare direttamente i dati per cogliere ancora meglio l’andamento e la tendenza che potrebbe far apparire l’evoluzione demografica come una delle possibili determinanti per la dinamica imprenditoriale, insieme alle altre determinanti socio-economiche e politiche.
Per un confronto più propizio e puntuale, visto l’invecchiamento della popolazione, ci è sembrato opportuno estrarre i dati della popolazione residente da 20 a 64 anni, quella parte di popolazione sicuramente più attiva dal punto di vista imprenditoriale, soprattutto per quanto riguarda la natalità di impresa. Abbiamo poi confrontato la sua evoluzione dal 2001 al 2023 a quella delle imprese. Per cogliere meglio il confronto delle due evoluzioni abbiamo utilizzato i numeri indici prendendo come riferimento il dato 200, dandogli valore 100.
Elaborazione su dati Tuttitalia e Movimprese
La lettura del grafico evidenzia immediatamente la convergenza ed anche il parallelismo fra le due dinamiche. Il valore finale al 2023 è pressochè identico: 87,92 la popolazione, 87,19 le imprese; in particolare i trend degli ultimi 12 anni quasi si sovrappongono. Da questi dati, come abbiamo già accennato, non si dirime la questione se sia la demografia a determinare l’economia o viceversa, ma certamente appare evidente la convergenza fra le due dinamiche. Possiamo però vedere come il tasso di imprenditorialità, calcolato sulla popolazione 20-64 anni, legato ad aspetti socio-economici ed anche politici, non cambi passando dal 14,2% del 2001 al 14,1% del 2023, ad indicare quindi una maggior determinante degli aspetti demografici nella evoluzione quantitativa delle imprese.
Da ultimo, ma ugualmente interessante, proviamo ad inserire un’altra variabile, anzi due, per un ulteriore approfondimento: popolazione straniera residente e imprese gestite da stranieri. La tabella sottostante evidenzia alcune dinamiche significative.
Elaborazione su dati Tuttitalia e Movimprese
La popolazione residente senza l’apporto dell’immigrazione, soprattutto straniera, sarebbe diminuita in modo ancora più rilevante, se si pensa che la popolazione residente di cittadinanza italiana è scesa dalle 155.964 unità del 2001 alle 143.331 del 2023 (-8,1%) mentre la popolazione di cittadinanza straniera è cresciuta da 2.977 a 10.513 (+253,1%). La medesima dinamica contraddistingue ancora una volta le imprese. Senza l’apporto delle imprese gestite da stranieri la diminuzione delle imprese sarebbe stata ancora più rilevante. Le imprese gestite da italiani sono infatti diminuite dalle 13.765 del 2001 alle 11.198 del 2023 (-18,6%), mentre le imprese gestite da stranieri sono aumentate dalle 420 del 2001 alle 1170 del 2023 (+178,6%), ad evidenziare una integrazione e una imprenditorialità significative. A mostrare una imprenditorialità più rilevante sono in ordine decrescente le comunità marocchine, cinesi, senegalesi e della vicina Svizzera.
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