Diario di Bordo è la Newsletter periodica di Alternativa A… in cui è possibile approfondire e analizzare le tematiche relative all’associazionismo provinciale, le ultime notizie e le anteprime.
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Quale ruolo per le associazioni per gli anziani e con quali modalità
L’incontro è avvenuto giovedì 25 gennaio 2023 presso Casa Don Gianni a Domodossola.
Hanno partecipato:
Alessandra Bergamini
Presidente di AVAS OSSOLA
Maria Santina Cattano
Presidente di AUSER INSIEME UNIVERSITÀ DEL BEN-ESSERE
Marisa Gaiardelli
Presidente di PRO SENECTUTE
Silvano De Regibus
Segretario di ASSOCIAZIONE PARKINSONIANI VCO
Hanno condotto l’incontro per la redazione di Alternativa: Simonetta Valterio e Maurizio Colombo.
Per problemi familiari non ha potuto partecipare Vitaliano Moroni, Presidente di Fondazione Vita Vitalis, che ha inviato una presentazione della Fondazione che ha come obiettivi: iniziative e progetti per rispondere ai bisogni delle persone anziane; formazione a personale sociosanitario operante sul territorio e supporto per volontari, familiari e caregiver; azioni di sensibilizzazione mirate a migliorare la condizione della popolazione anziana.
Colombo – Buonasera a tutti e grazie per essere venuti. È diventata ormai consuetudine per la rivista organizzare per ogni numero una tavola rotonda dedicata ad un argomento specifico. Nel 2023 le abbiamo dedicate alla cooperazione, alla comunicazione, al disagio giovanile e ai giovani operanti nel sociale. Questo numero è dedicato agli anziani e alle associazioni che si occupano di loro. Vorremmo quindi approfondire con voi cosa fate con e per gli anziani e in seguito, partendo dall’indagine del Sole 24 Ore che pone il Verbano Cusio Ossola alla 102° posizione su 107 province per qualità della vita degli anziani, aprire una riflessione sulle mancanze di questo territorio e sui soggetti che possono intervenire per migliorare la situazione. È nostra consuetudine registrare la tavola rotonda per poter poi pubblicare una sintesi dell’incontro sulla rivista. Nel prossimo numero troverete quindi un resoconto della tavola rotonda e dei vostri interventi.
Lascio ora a Simonetta Valterio il compito di condurre l’incontro anche perché conosce bene il tema, per la sua esperienza diretta con gli anziani.
Valterio – Buonasera a tutti. Sono una volontaria dell’associazione Alternativa A, faccio parte del Comitato di redazione della rivista ma sono anche la direttrice della Casa per anziani di Montescheno e sono quindi molto interessata al tema. Mi ha colpito molto l’indagine del Sole 24 Ore che credo però debba essere letta sulla base dell’esperienza che ognuno ha. Prima di approfondire questo argomento, vorrei però sentire la vostra esperienza, l’attività dell’associazione, come opera e in che modo.
Bergamini – L’associazione si occupa di ascolto e compagnia degli anziani nelle case di riposo, in ospedale e a domicilio. AVAS è nata nel 1987 da un’idea di don Gianfranco Tabarini. Abbiamo attualmente 100 associati di cui 50 attivi, la maggior parte in età matura e alcuni con una esperienza più che trentennale. Abbiamo avuto grosse difficoltà nel periodo Covid per l’impossibilità di operare. Il Covid ha pressocchè dimezzato i nostri soci attivi che nel 2019 erano circa 100 e che ora, come dicevo, si sono ridotti alla metà. L’anno scorso abbiamo ripreso in pieno l’attività e cerchiamo ora nuovi volontari anche attraverso un corso che faremo a maggio. Certo, è difficile trovare volontari giovani per gli impegni lavorativi delle persone.
Cattaneo – Siamo un’associazione autonoma dal 2016. Ci occupiamo soprattutto di invecchiamento attivo, inteso come prevenzione. Abbiamo 540 associati e circa 25 volontari attivi. Credo che l’anziano debba essere considerato una risorsa con la sua esperienza, la sua storia, il suo tempo. Abbiamo in corso 38 attività che sono fruite dai nostri associati stando insieme: dall’attività motoria, assistita da professionisti e fatta nelle nostre varie sale sociali, alle camminate e alle attività ludiche. Da 2 anni abbiamo costruito un parco giochi per anziani, una esperienza quasi unica sostenuta dal Comune, dalla Fondazione Comunitaria e da noi stessi. Abbiamo addirittura fatto arrivare dalla Spagna gli strumenti necessari. Il parco è poco conosciuto a Verbania ed è mantenuto e gestito dai nostri volontari. Anche se supportati dal Centro Servizi Territoriale, abbiamo difficoltà nella gestione dell’associazione per gli aspetti burocratici; abbiamo spesso la necessità di trovare risposte puntuali sulle varie problematiche che si pongono quotidianamente. Nel periodo del Covid abbiamo utilizzato telefonini e strumenti telematici, su cui abbiamo formato gli associati e siamo così riusciti a mantenere continuità nei rapporti con e fra le persone. Manteniamo rapporti proficui con altre associazioni, ad esempio nel progetto La Cura è di Casa. Anche noi stiamo pensando alla necessità di reperire nuovi volontari e poi di formarli.
Gaiardelli – Quest’anno l’associazione PRO SENECTUTE festeggia i 50 anni di attività. E’ nata con l’Oasi della vita, un parco con 50 orti sociali, cui si dedicano circa 60 anziani. Abbiamo attività all’aperto che si addensano nei periodi di bel tempo, con anche un percorso vita che sale al Monte Zuoli. Anche noi partecipiamo al progetto La Cura è di Casa, partecipazione che ci ha spinti ulteriormente ad aprirci ad altre associazioni, ad esempio abbiamo una collaborazione con l’Associazione Alzheimer. Abbiamo creato anche noi un parco fitness sostenuti dalla Fondazione Comunitaria e gestito da un gruppo di volontari. Abbiamo circa 250 associati e 25 volontari; a questo proposito stiamo cercando nuovi volontari, per cogliere meglio i bisogni degli anziani anche attraverso un banco al mercato settimanale. Uno degli obiettivi che ci siamo posti è di trovare un’altra sede più centrale, soprattutto per il periodo invernale, quando è più difficile stare all’Oasi della vita. Proprio per mantenere attività anche nel periodo invernale abbiamo attivato un gruppo di lettura in biblioteca con circa 20 persone. Ultimamente, sostenuti dalla Fondazione Comunitaria, abbiamo partecipato ad alcuni bandi che ci hanno spinto ad aprire anche ai giovani la nostra attività per favorire una integrazione giovani-anziani. Per esempio, in un progetto su di un bando nazionale stiamo mettendo insieme una pièce teatrale con il coinvolgimento delle scuole. In un progetto su di un bando regionale sperimenteremo colture idroponiche, sempre coinvolgendo insieme giovani e anziani. Un’altra collaborazione che abbiamo aperto è con il Liceo musicale che vedrà il coinvolgimento dei ragazzi in alcune attività anche all’Oasi della vita; organizzeremo anche due visite alla Scala, alcune uscite per vedere opere d’arte sul territorio e letture di fiabe per bambini lette da anziani. Un’ultima cosa interessante: apriremo in collaborazione con una farmacia un punto di ascolto per gli anziani, per cogliere i loro bisogni, per cercare di coinvolgere gli anziani che non riusciamo a raggiungere, le persone più sole e fragili.
De Regibus – La nostra associazione è dedicata agli ammalati di Parkinson, malattia che colpisce anche persone non proprio anziane. Anche noi siamo ne La Cura è di casa. Abbiamo180 associati con 10 volontari e assistiamo 80 ammalati. Siamo attivi soprattutto in Ossola e nel Cusio. Abbiamo attivato convenzioni con palestre per favorire l’attività motoria dei nostri associati: a Villadossola con 25 ammalati, 4 volte alla settimana, 2 volte in acqua e 2 a terra, assistiti da un professionista; a Crusinallo sempre con un professionista con 3 turni da 8 persone 2 volte alla settimana con un impegno economico maggiore. In questo modo favoriamo anche lo stare insieme delle persone. Abbiamo inoltre un’altra attività che coinvolge 5 persone, con un rapporto uno a uno con un fisioterapista, sostenuta in parte dall’associazione e in parte dagli interessati. Abbiamo anche organizzato passeggiate di nordic walking e abbiamo messo in piedi un coro per prevenire i problemi della parola. Facciamo attività di sensibilizzazione con convegni e incontri mirati anche ad informare sulle opportunità esistenti per i malati e per chi si prende cura di loro. Riusciamo a coinvolgere gli ammalati autosufficienti che vengono da noi, non riusciamo a coinvolgere chi è a casa. Il problema più rilevante che abbiamo è relativo ai trasporti; a Omegna, in collaborazione con altre associazioni, riusciamo ad andare incontro alle necessità dei nostri assistiti, a Domodossola invece la cosa è davvero problematica.
Valterio – È interessante sentire come le vostre associazioni svolgono attività differenziate e sono punto di riferimento per il territorio. Adesso proviamo a leggere l’indagine del Sole 24 Ore in modo puntuale; emergono alcuni punti di evidente negatività sui trasporti, sul recupero di figure professionali medico-sanitarie e su aspetti assistenziali quali l’uso elevato di farmaci antidepressivi e per malattie croniche. È importante sentire direttamente da voi quali sono le difficoltà che incontrate, cosa manca, cosa si può fare per migliorare anche attraverso le collaborazioni e il rapporto con la pubblica amministrazione.
Bergamini – Noi operiamo quando gli anziani sono già in Rsa, dove diamo soprattutto compagnia e animazione con alcune difficoltà, quale in questo periodo l’obbligo della mascherina. E’ quindi difficile immaginare cosa fare di più.
Colombo – Non vogliamo chiedervi cosa potete fare di più, ma capire insieme a voi cosa manca e chi potrebbe aiutarvi a fare meglio. Credo che l’indagine del Sole 24 Ore ci pone in una posizione insoddisfacente perché misura indicatori di carattere istituzionale. Con voi vogliamo invece capire quanto il sistema associativo migliori la vita degli anziani e come possa fare meglio in collaborazione con le istituzioni.
Bergamini – Per il deposito di bilancio nel Runts contabilizziamo le ore che dedichiamo agli anziani con la nostra attività. Ad esempio alla Casa di riposo di Villadossola nel 2023 abbiamo dedicato più di 250 ore per compagnia e animazione. Sicuramente quest’anno cresceranno perché stiamo recuperando nuovi volontari, aumentando così la possibilità di fornire i nostri servizi.
Cattaneo – In un incontro che abbiamo fatto a Villa Giulia a Verbania sono emerse alcune proposte relative alle problematiche aperte. Una delle più rilevanti è la costruzione di una rete di collaborazione. È necessario che nasca una consulta delle associazioni. Ad esempio, sui trasporti si deve costruire una rete di collaborazione unitaria che funzioni in modo complementare. Nei progetti sui fondi regionali a cui partecipiamo nascono spesso problematiche relative alla disponibilità delle risorse; è necessario un supporto nella ricerca dei fondi e nella partecipazione ai bandi. Una iniziativa rilevante deve essere quella del co-housing, che deve allargarsi a tutto il territorio, a partire dalla progettualità in essere a Baveno. Per ultimo dobbiamo insistere sulla comunicazione e informazione sul territorio.
De Regibus – Dobbiamo riuscire a sostenere maggiormente chi si prende cura dell’ammalato di Parkinson. Si potrebbe attivare, come si faceva una volta a Veruno, un periodo di transizione in una struttura così da mettere a punto la cura per l’ammalato e consentire a chi se ne prenderà cura di prepararsi. Un altro aspetto rilevante è riuscire a valorizzare le associazioni davvero vicine agli anziani per avviare collaborazioni efficaci e a valore aggiunto. C’è stato un periodo, anni fa, con la Conferenza di partecipazione, in cui l’Asl aveva provato a mettere insieme le associazioni e far nascere un coordinamento che però è finito poi nel nulla.
Gaiardelli – La problematica più forte è quella di riuscire a raggiungere gli anziani in difficoltà, gli anziani più soli; hanno difficoltà a chiedere aiuto e quindi facciamo fatica a coglierne i bisogni. Nei progetti che abbiamo in corso stiamo rafforzando le sinergie con il Consorzio dei servizi sociali proprio per provare a raggiungere queste persone. Stiamo anche confrontandoci con il Comune per incrementare le sinergie di collaborazione in progettualità comuni per affrontare ad esempio il problema dei trasporti che è sicuramente rilevante, vista la morfologia del nostro territorio.
Colombo – Una domanda che mi viene spontanea: dai vostri interventi e anche dai tavoli che abbiamo attivato l’anno scorso viene sottolineata sempre l’esigenza di un coordinamento, secondo voi chi sono i soggetti che potrebbero davvero fare coordinamento con le associazioni e gli altri soggetti che si occupano degli anziani?
De Regibus – Sicuramente non può essere che un ente pubblico. Potrebbe essere l’Asl, oppure la Provincia.
Cattano – Credo che dovrebbe essere un coordinamento sull’intero territorio ma probabilmente sarebbe già importante se avvenisse a livello di Ossola, Cusio e Verbano; potrebbe essere il Centro Servizi Territoriale, attraverso una consulta, focalizzandolo su 2/3 priorità a partire dai trasporti e dalla informazione.
Valterio – Mi piace pensare che il coordinamento possa avvenire fra le associazioni con la parte pubblica che diventi poi il facilitatore degli interventi. Potrebbe essere quindi il Centro Servizi Territoriale, partecipato dalle associazioni, a garantire il coordinamento, come ad esempio stiamo facendo come cooperative con il nostro Consorzio Link.
Colombo – Mi sembra ci sia stato un significativo approfondimento dei temi con una forte emergenza della necessità di collaborazione. Mi sembra di cogliere ogni volta una ricchezza di risorse nelle associazioni, nelle cooperative, nella società civile che spesso non si riesce a valorizzare per le difficoltà/incapacità di mettere insieme i vari soggetti.
Valterio – Il nostro territorio è sicuramente ricco di associazionismo e di volontariato; si tratta quindi di valorizzarli al meglio, lavorando molto sulla collaborazione e sull’apertura alla collaborazione. Grazie a tutti per la disponibilità, riceverete poi il resoconto dell’incontro.
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