SCHEDA DEL FILM INSIDE OUT 2:
Regia: Kelsey Mann
Sceneggiatura: Meg LeFauve, Dave Holstein
Fotografia: Adam Habib, Jonathan Pytko
Montaggio: Maurissa Horwitz
Interpreti principali: –
Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione italiana: The Walt Disney Company Italia
Durata: 96′
Origine: USA
Data di uscita italiana (Cinema): 19/06/2024
Data di uscita in DVD: 09/10/2024
Visibile in streaming su: Disney+ (dal 25/09/2024)
L’atteso sequel di Inside Out (2015), diretto questa volta da Kelsey Mann, continua a esplorare l’affascinante universo delle emozioni umane. Se il primo film di Pixar è stato un successo di critica e pubblico grazie alla sua capacità di trasformare la seriosità di un saggio sulle neuroscienze in un’avventura appassionante e divertente, umanizzando i processi cognitivi e i meccanismi dell’inconscio di una bambina di undici anni, Inside Out 2 si concentra sul periodo turbolento dell’adolescenza di Riley, introducendo nuove emozioni e affrontando temi come ansia, pressione sociale e autostima.
Il film si apre con una Riley ormai tredicenne, alla soglia del liceo e dell’adolescenza, un periodo notoriamente complesso e caotico. L’entrata in scena di emozioni più complicate come Ansia segna una nuova fase nel suo sviluppo emotivo. Ansia si unisce a emozioni già protagoniste del primo film della serie, come Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, creando un equilibrio precario, mentre Riley affronta nuove sfide sociali e scolastiche: le pressioni di essere accettata dai coetanei e di trovare il proprio posto nel mondo iniziano a manifestarsi attraverso decisioni difficili e conflitti interiori.
La trama segue un percorso narrativo simile al primo capitolo: le emozioni di Riley devono collaborare per aiutarla a navigare attraverso situazioni complesse, ma con l’aggiunta di nuove emozioni come Invidia, Imbarazzo e Ennui (noia) che rappresentano le sfide tipiche dell’adolescenza. Quando Riley deve scegliere tra restare fedele ai suoi vecchi amici o unirsi al gruppo dei “ragazzi popolari”, le sue emozioni vanno in tilt, portandola a compiere scelte che riflettono la confusione interiore e la pressione di essere all’altezza delle aspettative esterne.
Il regista si concentra in modo particolare sul concetto di gestione delle emozioni. Se il primo film trattava l’importanza di accettare tutte le emozioni, in questo sequel il focus si sposta sulla necessità di comprendere come gestirle. Ansia, ad esempio, non è dipinta come un’antagonista, ma come una forza che Riley deve imparare a riconoscere e a bilanciare. La lotta tra emozioni come Gioia e Ansia simboleggia la sfida comune durante l’adolescenza, in cui la voglia di vivere con spensieratezza si scontra con la pressione di conformarsi e di essere accettati dagli altri. Il film pone domande cruciali su chi siamo veramente, in un periodo della vita in cui l’identità è in continua formazione e in cui il desiderio di essere accettati spesso prevale sulla genuinità, evidenziando l’importanza di trovare un equilibrio tra il soddisfare le aspettative sociali e restare fedeli a sé stessi, un messaggio che risuona sia tra i più giovani che tra gli adulti.
Tecnicamente, Inside Out 2 mantiene lo stile brillante e colorato del primo film, con animazioni che trasmettono efficacemente l’intensità delle emozioni e il caos interiore di Riley. Le sequenze ambientate nella mente di Riley sono piene di vivacità e creatività, con luoghi come il “Monte Sfrantumare” (una brillante parodia del Monte Rushmore, quello con le facce scolpite dei presidenti americani) e il “Campo dei Segreti”, dove i segreti più profondi vengono custoditi. Questi paesaggi mentali rendono tangibili concetti astratti, permettendo agli spettatori di visualizzare dinamiche complesse come i conflitti emotivi e le insicurezze.
La sceneggiatura bilancia in maniera efficace i protagonisti della prima pellicola con i nuovi arrivati, anche se alcuni nuovi personaggi come Invidia e Ennui non riescono a lasciare un segno così profondo come il compianto Bing Bong nel primo film, rimanendo a tratti troppo superficiali e meno coinvolgenti.
La regia di Kelsey Mann riesce a bilanciare bene i momenti di umorismo e le sequenze più emotive, anche se il film non offre molte sorprese narrative. Il ritmo è fluido, con un buon equilibrio tra scene comiche e momenti di riflessione, tuttavia c’è la sensazione che Inside Out 2 manchi dell’innovazione che ha caratterizzato il primo capitolo. La colonna sonora di Michael Giacchino, già autore delle musiche del primo film, aggiunge una nota nostalgica, pur non raggiungendo i picchi emotivi di alcune delle sue opere precedenti.
Mentre è ancora presto per fare un’analisi dei premi vinti (anche se le prime previsioni suggeriscono che sarà uno dei favoriti agli Oscar 2025 nelle categorie Miglior Film d’Animazione e Miglior Colonna Sonora) l’accoglienza in sala è stata eccezionale, risultando l’ottavo maggior incasso di sempre e il primo come film di animazione. E’ stata quindi premiata la scelta di Disney di distribuire il film nelle sale prima di inserirlo in catalogo sulla propria piattaforma di streaming, Disney+.
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