Questo tipo di approccio terapeutico tende ad incoraggiare e sostenere il paziente nel percorso verso l’incremento delle sue capacità, delle risorse e delle abilità sociali. Mediante il supporto ambientale e l’apprendimento di nuove procedure, tese a rinforzare le competenze e le risorse già presenti nel paziente, si cerca di incoraggiarne il coinvolgimento attivo nel proprio progetto riabilitativo. Entrambe le SRP si presentano come due piccole strutture, la cui forma di residenzialità ricorda quella di una casa. Al loro interno l’attenzione è di conseguenza rivolta al piccolo gruppo, verso il quale si cerca di incoraggiare la convivenza tra il numero esiguo di persone, proponendo momenti e percorsi favorevoli allo sviluppo di competenze sociali e personali. La struttura riabilitativa, quindi, non è una mera soluzione abitativa, ma si rappresenta come un luogo contenitivo e sicuro, capace di attivare processi di integrazione sociale.
Questo si sostanzia attraverso un intervento riabilitativo-terapeutico costituito da una pluralità di azioni, di gesti e di vissuti attuati nella quotidianità, mediante cui le persone possono trovare l’equilibrio necessario per entrare in contatto con le proprie risorse e sperimentarsi in un ambiente dalla forte valenza sociale. Si cerca quindi di massimizzare il funzionamento, l’adattamento e la qualità di vita dei pazienti.
Grande parte del nostro lavoro si concentra non solo sul rafforzare 3 aspetti fondamentali per la persona: casa, lavoro, famiglia, ma anche su tutti quegli aspetti legati alla socialità e relazionali di cui spesso il paziente portatore di disabilità mentale è deficitario. Il training alle abilità sociali è uno dei primi approcci di seconda generazione per il trattamento di queste disabilità, si basa sull’utilizzo delle teorie e dei principi comportamentisti per migliorare le competenze sociali delle persone che cercano di adattarsi alla vita di comunità. Considerando che la maggior parte dei nostri pazienti manifesta deficit nelle competenze sociali, riteniamo fondamentale migliorare e rafforzare tutta una serie di capacità che hanno impatto sul funzionamento e sulla qualità della vita quotidiana e sociale. Il nostro intervento è quindi quello di supportare le persone inserite in struttura nella costruzione di nuove relazioni interne ed esterne alla struttura, favorendo lo sviluppo di legami tra gli utenti e la comunità locale. Attraverso l’abitare, i pazienti sperimentano nuove relazioni, sviluppano altre capacità di comunicazione, apprendono competenze e comportamenti più adeguati; vi è pertanto l’obiettivo di costruire e scandire spazi e tempi personalizzati, idonei alle esigenze dei singoli, utili a ricreare i ritmi di una vita quotidiana serena ed equilibrata. Il contesto della casa va quindi a stimolare l’attivazione delle parti sane del paziente e potenzia le abilità psicosociali, le quali favoriscono un miglior adattamento sociale.
Il “fare” in struttura è incentrato sulle componenti delle competenze sociali come la cura di sé, le capacità interpersonali e occupazionali basilari e le attività di svago. La struttura diviene quindi come si diceva sopra, un possibile attivatore di potenzialità e occasioni, all’interno del quale è possibile acquisire una sempre maggiore autonomia personale.
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