Già presentata nello scorso numero della rivista, l’idea di una “Comunità educante del VCO” in progress si sta concretizzando attraverso la costituzione di diversi tavoli di lavoro, formazione e coordinamento tra i partner, i tre poli della provincia e i soggetti che, sullo stesso territorio, si occupano di tematiche giovanili, ognuno nelle proprie competenze e attitudini. Tavoli che possano concordare progettualità, azioni e obiettivi, in considerazione delle peculiarità proprie di ogni ente e territorio. La volontà, infatti, non è quella di annullare le azioni sui singoli territori, ma di potenziare e valorizzare tutte le idee e i progetti anche a livello locale sino alla sottoscrizione di un Patto Educativo di Comunità condiviso.
Da voce a coro, da strumento a orchestra. La Comunità Educante del Verbano Cusio Ossola vuole ricercare una nuova sinergia che rafforzi la cooperazione fra i tre poli della provincia e, in particolare, fra tutti gli attori che sul territorio si occupano di tematiche giovanili, ognuno nelle proprie competenze e attitudini. Per creare e rafforzare una rete di enti e di luoghi che vada oltre a rapporti bilaterali, qualche volta fortuiti, e che favorisca lo scambio di buone prassi e la condivisione di strumenti, la Comunità Educante si costruirà su azioni-fondamenta. Queste ultime, per fare un frivolo gioco di parole, saranno le prime assi sulle quali poggeranno le fasi di lavoro future. Il progetto, infatti, si propone di concretizzarsi nel corso di ventiquattro mesi, nel corso dei quali si succederanno le varie azioni – con aggiunte e ri-calibrazioni del caso – volte a comprendere e contrastare la povertà educativa e a potenziare il protagonismo giovanile.
Associazione 21 Marzo, capofila del progetto, è accompagnata da un buon numero di enti partner tra pubblici e privati, quali Cooperativa Sociale La Bitta, Associazione Culturale Mastronauta, Associazione Tra il Dire e il Fare, Comitato Territoriale CSI Verbano, En.A.I.P. Piemonte, VCO Formazione, Gruppo Abele di Verbania, SuoniAMO – Associazione Musicisti Ossolani, CISS Ossola, il Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali del Cusio e, infine, il Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano.
Il filo rosso che lega chi costituisce la Comunità Educante in progress è l’idea che la responsabilità dell’educazione di bambini e ragazzi non possa risiedere unicamente all’interno delle scuole e dei centri di formazione preposti. Al contrario, la presenza di un territorio che, unitariamente, si attiva per la condivisione di percorsi, spazi e occasioni di crescita è ritenuta essenziale soprattutto per le fasce più segnate dalle diseguaglianze economiche e sociali.
La modalità adottata per favorire uno scambio diffuso e paritario su tutto il territorio è stata la costituzione di diversi tavoli di lavoro, formazione e coordinamento tra i partner, concordando insieme le progettualità, le azioni e gli obiettivi, tenendo in considerazione le peculiarità proprie di ogni ente e territorio. La volontà, infatti, non è quella di annullare le azioni sui singoli territori, ma di potenziare e valorizzare tutte le idee e i progetti anche a livello locale, con il fine di ampliare la rete di attori-educanti, sino alla sottoscrizione di un Patto Educativo di Comunità condiviso.
L’azione apripista è la realizzazione di una mappatura completa dei servizi educativi e di supporto attivi nella provincia del VCO, che sia in grado di raccogliere anche dati specifici sul tema della povertà educativa, sullo stato di benessere/malessere sociale e psicologico dei giovani sul territorio. L’indagine sarà condotta ed elaborata da Codici, organizzazione di ricerca indipendente, le cui esperte stanno costruendo il questionario che sarà somministrato direttamente ai giovani attraverso canali accessibili. I risultati della ricerca, poi, verranno resi accessibili non solo agli enti che lavorano con i minori, ma ai giovani stessi, i quali avranno a disposizione una “mappa” aggiornata e adattata dove poter trovare spazi e servizi. Questa attività in particolare è sostenuta anche grazie al contributo di Fondazione Comunitaria VCO.
Un secondo tavolo attivo è quello che lavora alla realizzazione di percorsi formativi e di sensibilizzazione indirizzati a soggetti interessati dal tema educativo e giovanile nel VCO, ma anche percorsi di arricchimento delle competenze rivolto a operatori e soggetti che si occupano di aggregazione, animazione e educazione dei giovani nelle diverse realtà di progetto. Allo scopo di rispondere quanto più possibile alle esigenze formative di enti ed operatori coinvolti, è stato diffuso un sondaggio nel quale tutti coloro che siano in qualche misura coinvolti nel contesto educativo possano esprimere i propri bisogni e le proprie difficoltà. Una volta individuate le tematiche e selezionati gli esperti, i soggetti interessati saranno impegnati nella partecipazione agli eventi di formazione e sensibilizzazione, che si terranno su ognuno dei tre poli del Verbano Cusio Ossola.
Inevitabilmente, parlando di minori si parla anche di genitori. Per questo, la Comunità Educante si sta muovendo per offrire percorsi di supporto e sostegno alla genitorialità, attraverso approcci differenti, definiti insieme ai genitori stessi, al fine di creare il contesto migliore per la piena espressione del disagio e, soprattutto, per la definizione di uno spazio di ascolto attivo. Le attività di supporto verranno offerte sulla base delle competenze specifiche sviluppate da due partner coinvolti, Cooperativa La Bitta e Gruppo Abele, che – rispettivamente – si occuperanno delle attività di sostegno rivolte a famiglie caratterizzate da situazioni di disagio a livello emotivo, sociale, psichico e relazionale e della presa in carico di minori in situazione di rischio o reale compromissione rispetto all’uso di alcol, sostanze psicoattive o dipendenze comportamentali, e dei loro familiari, attraverso interventi psicologici e educativi. Il fine ultimo di questa azione di progetto è il coinvolgimento di numerosi genitori, nonché l’aumento delle loro capacità genitoriali e del loro protagonismo.
Si può dire ormai pronta a partire anche l’azione di collegamento, valorizzazione e integrazione dei rapporti tra Comunità Educante e istituti scolastici del territorio. In questo caso, l’impegno si realizza nel coordinamento del microcosmo Comunità Educante – scuola – famiglia – minore. In particolare, attraverso la diffusione di opportunità educative di supporto su tutto il territorio e migliorando la qualità dei canali comunicativi, si intende approfondire il legame con le istituzioni scolastiche, favorire l’integrazione dei servizi e vedere aumentato il numero di minori coinvolti presso i presidi educativi territoriali, con un conseguente incremento del loro benessere in termini di risocializzazione.
In una seconda fase del progetto, la Comunità Educante si dedicherà alla realizzazione di corsi ed eventi i cui protagonisti saranno i minori e le loro famiglie. La metodologia preferita sarà coerente con i principi dell’educazione non formale e dell’apprendimento per competenze e l’intento sarà quello di sperimentare la capacità di attivazione dei soggetti e dei luoghi della Comunità Educante nel miglioramento della condizione giovanile. In fase conclusiva, inoltre, si realizzeranno degli eventi artistico-ludico-musicali e/o sportivi co-organizzati con i beneficiari stessi, grazie all’accompagnamento degli educatori dei vari enti partner. I minori avranno così la possibilità di ideare, progettare ed organizzare gli eventi, in modo protagonista, favorendo così la partecipazione attiva e il coinvolgimento in prima persona nelle azioni della Comunità Educante.
Per seguire da vicino il coordinamento dei lavori, facilitare e mediare i rapporti tra le diverse realtà coinvolte è stata individuata la figura del manager di comunità.
Per tutta la durata della progettualità, infine, sarà attiva un’azione di comunicazione, promozione e diffusione del progetto, che sarà utile a condividere i risultati ottenuti dalla mappatura dei bisogni e dei servizi attivi a livello territoriale, a promuovere spazi, eventi e attività formative, ma anche a sensibilizzare le Amministrazioni Pubbliche Locali facendo emergere la capacità di voice della Comunità Educante.
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